Padre Fausto ci scrive una preziosa riflessione a partire dagli scritti di S. Teresa in occasione della festa celebrata il 1° ottobre.
Se sia possibile essere felici, e come sia possibile esserlo, è una delle grandi domande che ci pesano sul cuore. Certo tutti vorremmo essere felici, il 90% delle cose che facciamo le facciamo proprio per cercare questa felicità… che però poi abbiamo sempre l’impressione che ci sfugga, che si possa gustare solo per attimi fuggenti, che sia impedita dai mille imprevisti cui dobbiamo fare fronte. E alla fine quasi un po’ ci rassegniamo ad un grigiore, a una felicità malaticcia che si accontenta di piccole compensazioni quotidiane.
Teresa ha vissuto questa stessa nostra ricerca, lei lo dice con parole che a noi paiono un po’ strane ma che hanno dentro questa stessa tensione che ci abita: ‘Ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimé! Ho sempre constatato, quando mi sono confortata con i santi, che tra loro e me c’è la stessa differenza che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia oscuro calpestato sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili’.
Padre Fausto Lincio
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