In questo tempo di Avvento, ancora il nostro Arcivescovo Mario scrive a tutti coloro che abitano nella Diocesi di Milano.
don Stefano
Volentieri vi faccio parte della sua riflessione.
“Carissimi l’amore gioisce per la speranza dell’incontro, trova compimento nella comunione. L’anima della vita cristiana è l’amore per Gesù: il desiderio dell’incontro, il sospiro per la comunione perfetta e definitiva. Paolo, nella lettera ai Filippesi che stiamo leggendo durante quest’anno pastorale, confida ai cristiani di quella città il suo desiderio intenso e il suo correre per conquistare Cristo, come è stato da Lui conquistato. Vi invito a leggere il capitolo 3 della lettera ai Filippesi dal versetto 4 al versetto 14. Anche noi come Paolo camminiamo nella fede: amiamo il Signore Gesù, ma non lo vediamo come Egli è; siamo stati conquistati da Lui e perciò ci sforziamo di conquistare la meta. L’Avvento è un tempo importante non per preparare la commemorazione di un evento passato, ma per orientare tutta la vita nella direzione della speranza cristiana: sempre lieti ed insieme sempre in attesa. Vi invito ad alimentare la virtù della speranza: ne abbiamo un immenso bisogno!
L’orientamento al futuro infatti è una dimensione irrinunciabile del vivere! C’è però differenza tra vivere di aspettative e vivere di speranza. L’aspettativa è frutto di una previsione, di programmazione, di progetti: tutto è costrui2
to sulla valutazione delle risorse disponibili e sull’interpretazione di quello che è desiderabile. L’aspettativa spinge avanti lo sguardo con cautela per non guardare troppo oltre, circoscrive l’orizzonte a ciò che si può calcolare e controllare.
La speranza invece assomiglia molto ad una cosa di questo genere:
“Provate a pensare a Maria di Nazareth che se ne stava in casa ed ebbe l’annuncio della nascita di Gesù. Qualcosa di ultimamente non riconducibile agli avvenimenti antecedenti, di cui il suo presente era fatto. Pensate a quello che hanno sentito i pastori all’annuncio dell’Angelo oppure i Magi all’annuncio di cui la stella fu segno: una novità radicale, una novità d’ordine assoluto, non poteva esserci ed è qui, non poteva esserci perché non l’hanno mai pensato -non potevano neppure pensarlo-, ma ciò che era impensabile ora è qui. Il cristianesimo è l’avvenimento di questo annuncio. Annuncio non in quanto io lo ascolto, ma anzitutto in quanto mi si presenta: qualcosa che è fuori di me e che si propone al fondo di me stesso. Il cristianesimo è una presenza dentro la mia, tua e nostra esistenza, una presenza che assicura un cambiamento inimmaginabile. Inimmaginabile!”.
don L. Giussani
I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia. Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami. L’erba era sparita dai prati. La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto. Le settimane si succedevano sempre più infuocate. Da mesi non cadeva una vera pioggia. Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia. All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza. Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari. Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila. Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso.
Come ogni favola, la morale ci invita a riflettere. Il nostro Arcivescovo in questo Avvento ci dice chiaramente non solo di guardare con gratitudine al Presepe che ci ricorda la prima venuta di Gesù, ma ci chiede anche di scrutare bene l’“oggi di Dio” perché Gesù viene “ora” nella mia vita e allo stesso tempo di attendere con cuore speranzoso e felice il compimento della storia quando Cristo ricapitolerà tutto in sé e ci presenterà al Padre. La fede dà spessore alla prima, alla seconda ed alla terza venuta di Cristo: noi cristiani non dobbiamo appiattirci su quello che è più evidente, dimenticando l’essenziale!
“Ma quando tornerà il Figlio dell’Uomo
troverà ancora la fede sulla terra?”.
Alcuni passi importanti allora per questo Avvento:
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