La giornata missionaria mondiale 2024 ci invita a riflettere sul tema “andate e invitate al
banchetto tutti”; (cf. Mt 22,9).
In un mondo segnato da divisioni e conflitti, Papa Francesco sottolinea l’importanza della
solidarietà. Invita ad una maggiore responsabilità collettiva affinché ci si incontri e ci si riconosca
come fratelli.
Perché annunciare
Per il discepolo missionario non c’è altro orizzonte se non questo: la missione. Ogni cristiano
è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica
in ogni ambiente.
Cosa annunciare
Il sogno di Gesù è stato quello di creare una fraternità dove tutti possano sperimentare rapporti autentici e agapici. La conversione missionaria, personale e comunitaria, significa essenzialmente/tit
il passaggio dove l’io si trasforma nel noi e il concetto di “mio” e “tuo” diventa
condivisione e solidarietà. Questo aspetto ci apre al rapporto con l’Eucaristia.
I vescovi italiani ci ricordano che “la vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno del Signore
e l’Eucaristia è il cuore della domenica. È dalla domenica che prende forma la vita
cristiana e la sua forza di irradiazione per compiere la Missione”.
Papa Francesco traduce tutto questo con il verbo “uscire” e chiede alla Chiesa intera, e in
particolare alle nostre comunità parrocchiali di porsi in uno stato di “uscita” con le “porte
aperte”.
Invitate
Fa notare Papa Francesco che l’invito del re ai servi della parabola, di uscire e di invitare tutti
alle nozze, viene fatto con grande rispetto e gentilezza, imitando proprio lo stile di Gesù che
annuncia l’amore salvifico di Dio senza forzatura sempre con vicinanza, compassione, tenerezza.
Tre parole che fanno vedere lo stile di Dio per servire: Dio si fa vicino per servire, si fa
compassionevole per servire, si fa tenerezza per servire.
Possiamo chiederci: chi è il mio prossimo? È colui sulla cui strada mi pongo, mi apposto e
che cerco attivamente, non tanto per compiere distaccatamente l’obbligo religioso “amerai il
prossimo tuo come te” (Mc 12, 31), ma perché egli mi commuove profondamente, perché la
sua debolezza e la sua fragilità sono le mie, sono le nostre, perché siamo tutti esseri umani
bisognosi l’uno Dell’altro.
Il mese missionario di quest’anno si pone alla vigilia del Giubileo ordinario del 2025 che avrà
come tema la Speranza. E già questo ottobre missionario può essere vissuto come un preludio:
la preghiera quotidiana, e particolarmente l’Eucaristia fanno di noi dei pellegrinimissionari
della speranza, in cammino verso la vita senza fine in Dio, verso il banchetto nuziale
preparato da Dio per tutti i suoi figli.